Nel Vangelo di questa domenica Gesù parla della «necessità di pregare sempre». Ma come è possibile pregare sempre? Gesù non insegna che dobbiamo continuamente “dire delle preghiere”, ma che la nostra vita deve svilupparsi come un dialogo continuo con Dio: essere davanti alla sua presenza, qualunque cosa facciamo, qualunque sia la circostanza che stiamo attraversando.
Si dice anche che dobbiamo pregare «senza stancarci». Gesù sa che noi ci stanchiamo, perché tante volte ci sembra di non essere ascoltati. In questo brano il Signore vuole darci le ragioni per cui non dobbiamo mai stancarci di pregare, anche quando sembra che Dio non ascolti. Viene raccontata la storia di una vedova che chiede giustizia a un giudice disonesto che alla fine è costretto a cedere alla sua insistenza. La vedova nella Bibbia è la persona indifesa, debole, povera e maltrattata. La parabola solleva un problema difficile: l’apparente contraddizione tra l’idea di un Dio giusto da una parte, e dall’altra il fatto che questa giustizia sembra tante volte contraddetta dalla storia, dalla vita. Nell’insistenza della vedova sembra essere racchiuso tutto il disagio dei buoni, dei poveri, delle vittime della storia che hanno l’impressione di essere abbandonati.
Gesù ci dice invece che Dio ascolta sempre le nostre preghiere. Il vero punto è un altro: «Il figlio dell’uomo quando tornerà troverà la fede sulla terra?». Il problema di cui ci dobbiamo davvero preoccupare è di credere, fidarci, poggiare veramente la vita su Cristo.
Don Davide