«Dio con noi». Questo è l’annuncio che domina la quarta domenica di avvento. Annuncio che, se accolto, fa entrare nella nostra vita almeno un barlume di consolazione e di gioia.
Il cuore dell’uomo è fatto per essere “con”. Siamo esseri relazionali, continuamente tesi agli altri, all’incontro con qualcuno che sta oltre i confini del nostro io. L’essere umano non è fatto per essere solo, come viene detto fin dalle prime pagine della Bibbia, ma tende continuamente a una comunione, a una compagnia in cui possa trovare la sua vera casa. Ecco perché soffriamo quando ci sentiamo soli, non compresi, o quando la morte o altre vicende della vita ci portano via qualcuno che per noi costituisce una compagnia essenziale.
Il Natale che festeggeremo tra pochi giorni è il memoriale di un avvenimento sconvolgente: Dio stesso si fa presente, compagno di strada, compagnia per la vita quotidiana. Viene nel mondo per illuminare ogni uomo, come dice il prologo del vangelo di Giovanni.
In questi giorni ascolteremo nella liturgia i passi del vangelo che ci parlano della venuta di Gesù nel mondo 2000 anni fa. Sono racconti importanti non solo per la loro bellezza e suggestività, ma soprattutto perché ci ricordano che ciò che accadde in quel tempo è ciò che continua ad accadere nelle nostre vite, nell’oscurità di questo mondo così ferito e bisognoso di un Dio che si faccia uno di noi e venga a condividere le nostre esistenze prendendole per mano e conducendole verso una vita nuova. Egli viene per essere con noi e far «nuove tutte le cose» (Ap 21,5). Riempiamo il nostro cuore dell’attesa di lui.
Don Davide