Un gruppo di greci saliti a Gerusalemme vuole incontrare Gesù. Forse non è un caso che si rivolgano a uno degli apostoli che porta un nome di origine greca (Filippo), che a sua volta chiede aiuto a un altro apostolo con un nome greco (Andrea). Il significato della scena è piuttosto chiaro: Cristo è il salvatore del mondo intero. E il mondo sta finalmente cominciando ad accorgersi di lui.
Ma a questo punto la reazione di Gesù è diversa da quella che ci si sarebbe potuti aspettare. Invece di precipitarsi a conoscere i greci, comincia a parlare del significato della sua morte. Il discorso culmina in una dei versetti più belli del vangelo di Giovanni: «E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
Gesù è venuto per salvare il mondo intero, e ciò avviene non attraverso un insegnamento morale o filosofico, ma con la morte in croce. Cioè attraverso il dono della sua vita. Gesù ama fino in fondo e dimostra così la passione che Dio ha per ogni essere umano di tutti i tempi.
È da lì, da quel suo essere “innalzato da terra”, che ha inizio un movimento che rinnova la storia, soprattutto per mezzo di tutti coloro che, uniti a lui e guidati dallo Spirito Santo, lo seguono sulla via della croce. È Gesù stesso a dircelo: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore». Il cristiano è una persona che, seguendo Cristo, impara a fare della sua vita un dono per il mondo.
Don Davide